Candida e igiene intima

La Candidosi vaginale è un'infezione fungina piuttosto frequente e che tende a essere recidivante. Un’igiene intima specifica aiuta a evitare lo sviluppo dell’infezione e coadiuva eventuali trattamenti. I dati rivelano che, almeno una volta nella vita ne soffre il 75% delle donne. La Candida vulvo vaginale colpisce il sesso femminile a ogni età (oltre il 28% delle adolescenti che si rivolgono agli ambulatori pubblici di ginecologia ne è affetto) ma anche gli uomini non ne sono immuni. Il fungo responsabile fa parte della normale flora del nostro organismo e, soltanto in alcuni casi nei quali si hanno alterazioni della flora batterica vaginale, si sviluppa in modo incontrollato inducendo candidosi.

Le condizioni predisponenti

Ma perché l'ecosistema vaginale si modifica? Le cause sono molteplici: in gravidanza, per esempio, l'innalzamento del livello di estrogeni rende più vulnerabili allo sviluppo di questo fungo, che approfitta anche di malattie quali il diabete per diventare più aggressivo. Infine, l'uso di antibiotici (alterano il pH vaginale), di contraccettivi orali e il mancato rispetto di norme di igiene personale possono provocare l'infezione. I sintomi sono prurito, irritazione e tumefazione della zona vulvare, perdite dense di colore bianco e dolore durante i rapporti sessuali. Gli uomini presentano infiammazione del glande e del prepuzio.

Le norme igieniche da adottare

Per evitare di contrarre la malattia è essenziale fare attenzione ad alcuni comportamenti che mantengano l’ambiente vaginale nelle condizioni ottimali.

  • La biancheria intima, per esempio, dev'essere di fibra naturale come il cotone, che lascia traspirare la pelle, e va lavata a temperature elevate separatamente dal resto del bucato.
  • La Candida prolifera in ambienti caldo umidi: appena possibile lasciar traspirare l'area dei genitali. Per esempio, in casa o durante il sonno non indossare gli slip.
  • Non usare salvaslip o assorbenti se non quando è necessario e cambiare spesso gli assorbenti interni.
  • Evitare l'utilizzo di carta igienica profumata o di salviettine igieniche umidificate per lunghi periodi, perché possono alterare l’ambiente vaginale.
  • Lo stesso dicasi per i detergenti intimi: non abusarne e utilizzare quelli meno aggressivi.
  • Lavarsi ogni giorno con acqua tiepida e aver cura di asciugare bene la zona. Durante il ciclo mestruale è opportuno avere una maggiore cura mentre dopo i rapporti sessuali lavarsi accuratamente è d'obbligo.
  • È meglio effettuare il lavaggio andando dalla vagina all'ano e non viceversa per evitare che i germi intestinali arrivino ai genitali. Stessa direzione quando si fa uso di carta igienica.
  • L'asciugamano è personale e non va usato da altri.

Shamiran Zadnich

 

Le piante che danno energia

Per chi si sente spossato, dal caldo e dai troppi affanni, ecco qualche rimedio verde. Per rigenerarsi, e non solo: gli infusi energizzanti e gli estratti adattogeni
Le giornate non finiscono mai. E i primi caldi ci sembra riducano ancor più le già esigue energie. Niente panico. Basta poco per recuperare: la bevanda giusta, a base di erbe o piante, che reintroduca i liquidi necessari con l'aggiunta, magari, di qualche vantaggio extra: un pieno di energia.
E allora, anzitutto beviamo "verde": a partire dai frullati o dai succhi di frutta e verdura (prediligere mango e banana) che forniscono vitamine e sali minerali.
Ma anche infusi che contengono sostanze rigeneranti, tonificanti e blandamente eccitanti, tanto per non sfiorire di stanchezza in vista delle lunghe serate estive.

Una tazza di energia

Serve energia pronta? La scelta cade sulle bevande che possiedono proprietà in grado di stimolare il sistema nervoso centrale. Si chiamano, appunto, nervine.
Caffè. Si ottiene dai semi delle piante Coffea arabica e Coffea robusta, opportunamente lavorati. Il caffè favorisce lo stato di vigilanza, ma è anche un cardiotonico e può essere diuretico.
Contiene niacina, che favorisce le funzioni cerebrali. In generale, si sconsiglia però di prendere più di 3 caffè al giorno e, è ovvio, quello decaffeinato non produce l'effetto sferzante della tazzina classica.
Tè. È l'infusione delle foglie di una pianta di origine asiatica, la Camelia sinensis. Le varietà sono innumerevoli ma, di base, sono tutte ricche di sostanze che stimolano il sistema nervoso e l'apparato cardiovascolare.
In particolare il tè bianco, pregiatissimo, è un acceleratore del metabolismo; il tè verde un antiossidante e il tè nero migliora la concentrazione.
Cola. Dai semi dei frutti di Cola acuminata, pianta africana diffusa anche in Sud America, si producono bevande energizzanti in quanto contengono tannini, caffeina e teobromina che agiscono, oltre che sul sistema nervoso, anche sulla muscolatura.
Lo sanno bene in Brasile o in Giamaica, dove è uso masticare noci di Cola per alleviare la fatica. In qualche modo la Cola può essere considerato un ricostituente, tanto che integratori a base di questa sostanza vengono utilizzati dagli atleti (sotto supervisione medica).
Yerba mate. Si tratta di un'erba diffusa nell'America del Sud, si gusta in infuso e procura una carica energetica grazie all'elevato contenuto in vitamine, sali minerali e caffeina. E viene spesso usata contro gli stati di affaticamento fisico poiché agisce anche sulla muscolatura.
Guaranà. Si ricava dai semi di una pianta sudamericana, la Paullinia capuana. In Brasile se ne prepara una bevanda che riduce la sensazione di fatica e quindi migliora l'efficienza fisica.
Da noi si utilizza l'estratto secco nebulizzato e titolato in caffeina min. 3%. Si tratta di uno stimolante piuttosto importante (5 volte più eccitante del caffè), in grado di agire sulla frequenza cardiaca, per questo va assunto sotto controllo medico.

Una aiuto senza caffeina

Prive di caffeina sono invece le piante denominate adattogene, cioè capaci di aumentare la resistenza fisica e stimolare le difese immunitarie dell'organismo.
Eleuterococco. Della pianta, conosciuta anche come Ginseng siberiano, si sfruttano le radici, le cui proprietà terapeutiche vengono consigliate negli stati di stress e sovraffaticamento. Aumenta le prestazioni fisiche e la capacità di resistenza.
Ginseng. È l'erba orientale forse più famosa nel mondo (spesso consigliata in caso di disturbi sessuali quali impotenza e frigidità) e le sue numerose proprietà hanno un'azione benefica anche in caso di stanchezza fisica.
Contiene, infatti, quantità importanti di manganese, riconosciuto potente antifatica. Rinvigorisce e stimola tutte le funzioni vitali.
Rodiola. Dalla pianta Rhodiola rosea, che cresce spontaneamente in Lapponia, Siberia e Alaska, si prepara l'estratto secco idroalcoolico. È in grado di ritardare i sintomi dell'affaticamento e contribuisce a ottimizzare l'uso delle energie durante l'attività sportiva.

Shamiran Zadnich